Filati senza segreti: dalla tosatura al gomitolo
Tutte coloro che ci leggono avranno sicuramente, almeno una volta, acquistato un gomitolo di filato, di lana o misto lana. Toccandolo, saggiandone la morbidezza, avete mai pensato a come viene realizzato? A come nasce e “cresce” un gomitolo di lana ? È una storia affascinante!
Tutto inizia con la tosatura delle pecore. Ogni acquirente ha i suoi fornitori di fiducia: australiani, neozelandesi, sud africani, kazaki, cinesi, uruguaiani. Sono pochissimi gli allevatori che permettono di acquistare in anticipo le quote lana. Ogni allevatore imballa in grandi sacchi o pacchi la lana grezza, tosata.
LA LANA GREZZA TOSATA PRONTA PER ESSERE CARICATA NEI CONTAINER
Acquistata la lana, trovato l’accordo commerciale, la lana inizia il suo lungo viaggio. Dal paese di provenienza, via nave, stivata in container da 20 piedi, arriva in Europa, per un primo passaggio: la lavatura. Questo processo viene eseguito speso in aziende extra europee (Turchia) o in paesi dell’est (Bulgaria, Romania, Serbia, Bosnia) dove i costi sono molti contenuti. Anche nel polo di Prato, in Italia, sono molte le aziende che si occupano di questo vitale passaggio. Ciò che non si deve sapere è che gran parte di queste aziende, negli ultimi vent’anni è passata di mano ed oggi la proprietà è cinese, che lavora spesso al limite dei regolamenti comunitari e delle leggi nazionali.
Il ciclo successivo è il primo vero passaggio per la produzione dei gomitoli. Infatti, una volta lavata e asciugata, la lana grezza viene divisa: le fibre lunghe vengono separate dalle fibre corte. Quelle lunghe vengono inviate alla filatura. Le fibre corte vengono eliminate perché in fase di lavorazione potrebbero improvvisamente rompersi, precludendo la qualità del filato. L’obbiettivo del processo di torsione è di creare un filato omogeneo, dello stesso diametro e con le stesse caratteristiche. Questo processo si chiama parallelizzazione delle fibre. È un momento produttivo molto importante perché per la prima volta dal momento della tosatura la lana assume una forma che ricorda vagamente quella di un filo di gomitolo. La parallelizzazione delle fibre crea i tops che sono la base di partenza per la seconda fase di lavorazione.
I TOPS PRONTI AD ESSERE LAVORATI NEL PROCESSO PRODUTTIVO
La seconda fase inizia con il passaggio dei tops di lana grezza in dei macchinari chiamati spillatori. Dagli spillatori esce lo stoppino, la lavorazione intermedia di seconda fase. Lo stoppino, a sua volta, verrà trasformato dalla filatrice. Le filatrici sono macchinari imponenti che riescono a tendere e poi ritorcere tutte le fibre nella stessa direzione conferendo loro la stessa direzione. Grazie all’attrito il filo si compatta e diventa pressoché impossibile, da ora in poi, separare le fibre. Filare le fibre significa ottenere resistenza meccanica.
SPILLATORI IN AZIONE SUI TOPS
Qui entra in gioco l’esperienza dell’Arcobaleno Lane & Filati che attraverso stretti rapporti di collaborazione con produttori turchi, indiani e azeri, invia le specifiche per la realizzazione di ogni filato finito. Le specifiche sono: la tensione, il passo di ritorsione, la tipologia di torsione da applicare, la struttura, il numero di micro fili che compongono il filato. Ecco la differenza sostanziale tra i filati dell’Arcobaleno Lane & Filati e quelli dei comuni marchi commerciali: quelli commerciali si assomigliano un po’ tutti, quelli dell’Arcobaleno Lane & Filati sono creati con apposite specifiche, in piccole quantità, con tensioni, torsioni e composizioni uniche.
GOMITOLATRICI IN AZIONE
Questo accade perché ogni azienda produttrice ha al suo una figura professionale molto importante, il così detto “manipolatore”: è colui che crea le “miscele” di fibra per creare il filato. Che sono molteplici ma ugualmente proposte a tutti i clienti (le aziende italiane) che rivendono filati all’ingrosso. L’Arcobaleno Lane & Filati, acquistando il greggio in Sud Africa, non si avvale di questa figura perché invia i dati di produzione tramite accordi di riservatezza non divulgabili a terzi.
A questo punto entra in gioco la tintoria, cioè quel processo legato al fissaggio dei colori. La collezione, studiata nei minimi dettagli, si compone anche delle così dette “cartelle colore”. Dati i riferimenti dei colori con cui desideriamo tingere i filati prodotti, la tintoria invia le prove colori sul tops e sul filato finito, per analisi di equiparazione e valutazioni del risultato finale.
PROVE COLORI
Una volta fissato il colore e asciugato, il tops tinto verra portato alla gomitolatrice e nasceranno i nostri splendidi gomitoli, pronti per essere esposti all’Arcobaleno Lane & Filati per essere venduti a voi per essere usati per dare sfoggio alla vostra fantasia con creazioni uniche.
Vuoi conoscere più nel dettaglio i processi produttivi che interessano i nostri filati ? Leggi qui !
Comments (16)
Ultimo passaggio passo io e compro 😅😅
Ulteriore articolo super interessante!!!
Grazie Tatiana e grazie a tutto lo staff!😘
Molto interessante l’informazione
Grazie
Veramente molto molto interessante. Grazie
Speriamo siano lavorazioni che continuino nel tempo e nn si perda anche la lavorazione artigianale, anche se di nicchia..
Belle spiegazioni grazie
Complimenti come sempre….siete una miniera inesauribile di notizie sempre molto interessanti…. grazie….
Sempre più interessanti i vs. articoli 👍grazie
Articolo molto interessante. Grazie
E anche questo è molto interessante!!!
Bravo👏👏👏
Articolo molto interessante. Grazie
Una fonte di informazione 👏👏
Che mondo affascinante, grazie 🥰
Grazie delle informazioni
molto interessante
Mi piacerebbe vedere queste enormi macchinari all’opera! Mi accontento di avere tra le mani questi bellissimi gomitoli!! Grazie ❤️