Lana: cinque curiosità che (forse) non conoscevi
Sono davvero tante le curiosità legate al mondo dei filati e sono tantissime le domande che mi sono state poste, dalle mie clienti, nel corso degli anni, da quando ho aperto l’Arcobaleno Lane & Filati. Il settore dei filati è un mondo in continua evoluzione, ricchissimo di spunti e curiosità. In questo articolo desidero trattare cinque temi, al fine di fare un po’ di chiarezza.
LA LANA NON BRUCIA
Quante volte mi avete visto scuotere la testa quando sento affermare questa baggianata. Sgombriamo ogni dubbio: la lana brucia. Chiunque vi abbia raccontato che il modo migliore per distinguere un filato in materiale sintetico da quello in lana è la prova dell’accendino, vi ha raccontato una fesseria. Il perché è piuttosto semplice. Un accendino sviluppa una fiamma che può raggiungere i 1300 gradi. Alla lana per bruciare serve molto meno. L’effetto di una fonte di calore diretta sulla lana prende il nome di degradazione. Ed ha tre stadi: a circa 70 gradi la lana si ingiallisce, ma non brucia. A 130 gradi la fibra inizia a decomporsi. A 170 gradi, la temperatura sviluppata da un comunissimo forno casalingo, la reazione chimica della cheratina sviluppa triduro di azoto, cioè ammoniaca. A meno di 200 gradi brucia. La differenza con una fibra sintetica a base di polipropilene è minima, visto che questo materiale brucia a 140 gradi.
LA LANA PIÙ PREGIATA
Quante volte vi è capitato di sentire asserire che la lana più pregiata è quella della pecora Merinos ? Beh, questo non è vero. La lana, quale fibra naturale, non viene classificata in base alla razza di pecora che produce, bensì in relazione ad un rapporto lunghezza – diametro, che viene sintetizzato con dei valori la cui indicazione nominale prende il nome di numero di Bradford e si esprime con la sigla nS. Tale sistema viene anche detto “numeri Esse”. In base a tale parametro internazionale sappiate che vi è ben poca differenza tra una lana di una razza di pecora europea e una di pecora merinos, entrambe di 21 micron. Si tratta di differenza minimali difficilmente apprezzabili nella lavorazione a maglia. È bene sapere che la pecora è solo uno degli animali che produce lana ed a dirla tutta non è tra le piu pregiate. Anzi! La classifica delle lane più pregiate al mondo: Quiviut, Yangir, Angora, Vigogna, Kashgora, Guanaco, Battrian, Cashmere, Lama, Suri Alpaca, Mohair, Lambswool, Pecora. In Sud Africa 10kg di lana grezza, all’ingrosso dal produttore, vengono venduti a 13€, 1 kg di Yangir all’ingrosso a Tashkent in Uzbekistan costa 4.500 euro.
ALLERGIA ALLA LANA
Sono allergica alla lana. Quante volte ho sentito questa frase… vi stupirete nel sapere che non esiste l’allergia alla lana. La lana infatti è composta per la gran parte da una proteina che assume il nome di alfa-cheratina. Che è una sostanza di cui sono fatti i peli degli animali così come anche gli artigli. Se vi grattate non siete allergici alla lana, semplicemente si tratta di una reazione al pelo della lana, evidentemente troppo spesso. Ciò può accadere anche perché non state usando una lana pettinata ma semplicemente cardata. La sensibilità di ognuno fa sì di essere più o meno predisposti a grattarsi. In alcuni soggetti particolarmente sensibili si può arrivare allo sviluppo della DAC, la Dermatite Cronica da Contatto, una sindrome collegata agli aspetti di iper sensibilizzazione di alcuni soggetti.
UNA SCELTA ECOSOSTENIBILE
A differenza del più pregiato cashmere la lana è un materiale altamente ecosostenibile. In pochi sanno che una pecora da lana, allevata nelle giuste condizioni ambientali, una volta tosata produce l’equivalente di 8 maglioni o 65 paia di calzetti. Alcune razze allevate in Nuova Zelanda una volta tosate producono lana per l’equivalente necessario a produrre 35 maglioni o 280 paia di calzetti. Per produrre un solo maglione di cashmere servono invece tre capre. Inoltre la pecora è un bruciatore semi selettivo, cioè mangia l’intera pianta ma non strappa le radici dal terreno, permettendo una rapida ricrescita. Le capre sono bruciatori non selettivi. Cioè strappano le radici dal terreno, impedendo la ricrescita e favorendo la desertificazione, aspetto che sta colpendo soprattutto la Mongolia, uno dei paesi produttori del maggior numero di capre da cashmere.
UNA DOTE SFORTUNATA
Enrico VI nacque nel novembre 1165 da Federico I di Hohenstaufen e da Beatrice dell’Alta Borgogna. Proclamato Re, si fece incoronare dal Papa Celestino III Imperatore del Sacro Romano Impero. Con precise mire espansionistiche fece rapire Riccardo I d’Inghilterra, detto e conosciuto da tutti come Cuor di Leone. Nel 1192 i monaci cistercensi, al fine di liberare il loro amato Re Cuor di Leone, pagarono un corposo riscatto che comprendeva, tra numerose mercanzie, anche 50.000 sacchi di pura lana. Rimase come uso comune, fino a circa metà del 1600, usare i sacchi di pura lana come materiale pregiato di scambio. Nelle famiglie nobiliari la famiglia della sposa, come dote, portava anche un congruo numero di sacchi di lana. Le cronache inglesi raccontano che per un matrimonio con un barone erano previsti 300 sacchi di lana, con un visconte 500, con un conte 1000, con un marchese 2500 e con un duca fino a 10.000 sacchi. Famosa la dote del matrimonio del Duca Robert Stuart d’Albany (il fratello di Maria Stuarda, Regina di Scozia), con Maddalena I di Valois, Principessa di Francia. Il padre, Francesco I di Francia versò come dote 25.000 sacchi di lana al Duca d’Albany. Il matrimonio non ebbe fortuna poiché la giovanissima principessa morì pochi mesi dopo il suo arrivo in Scozia e Robert Stuart si risposò con Maria di Guisa. Pochi decenni dopo la dote dei sacchi di lana venne abolita perché si credesse che fosse un gesto che favoriva l’accadimento di tragedie: sono numerose le testimonianze di doti pagate con sacchi di lana e successive morti della giovane sposa o del primogenito.
Comments (19)
Interessante. Tutte cose di cui non ero a conoscenza.
Ho iniziato la giornata con questo articolo scritto benissimo,con tante notizie storiche interessanti. Non solo filati:anche cultura e informazione.Grazie
Sacchi di lana come i cammelli insomma! Grazie per queste informazioni e curiosità 👍🤗
Grazie, queste informazioni sono sempre più interessanti. Ottimi articoli!!
Che belle cose che nn sapevo. Grazie ♥️
Articolo e informazioni molto interessanti…bravii!!!!☺️☺️☺️☺️
Anche oggi molto soddisfatta dell’ articolo, è vero non si finisce mai di imparare.
Grazie Tatiana e grazie a tutto lo staff!👍👏🥰
Ma quante cose nuove imparo con voi!!!🤣
Interessante
Articolo molto interessante. Mi è piaciuto 👍
Ho imparato cose nuove bellissimo articolo😀
Non conoscevo queste particolarità. Grazie
Questo articolo è particolarmente interessante per la parte storica che a me piace in modo particolare. Grazie per queste informazioni che altrimenti non avrei mai saputo. Un caro saluto.
Effettivamente si sa poco sulla lana, fate bene a fare chiarezza
Alcune di queste curiosità mi hanno lasciata a bocca aperta!
Super interessante!!!!
Articolo molto interessante, grazie!
Molto interessante…ogni giorno una scoperta 🤩
Grazie per l’opportunità di saperne di più 💪