Lane e filati: dalla merceria all’e-commerce on-line
Dal 1970 al 2020, la diffusione di negozi di merceria e di lana e filati in Italia ha affrontato un’evoluzione significativa, riflettendo i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e nelle tendenze culturali. Negli anni ’70, con una società orientata verso il fai-da-te e una moda che incoraggiava l’uso di materiali naturali, i negozi di merceria prosperavano. La disponibilità di filati di qualità e di accessori per il cucito attirava un ampio pubblico, dalle casalinghe agli hobbisti.
L’AVVENTO DELLA GLOBALIZZAZIONE
Con l’avvento della globalizzazione e della digitalizzazione, negli anni ’90 e 2000, molti di questi negozi hanno dovuto adattarsi a una concorrenza crescente, inclusi i grandi magazzini e le piattaforme online. Tuttavia, la riscoperta di tecniche manuali e il ritorno a hobby come il knitting e l’uncinetto, favoriti da una generazione più giovane, hanno riacceso l’interesse per i materiali e i laboratori artigianali.
Negli ultimi anni, i negozi di merceria hanno avuto un nuovo slancio, unendosi a tendenze sostenibili e a una maggiore attenzione per l’autoproduzione. Oggi, molti esercizi offrono anche corsi e workshop, creando una comunità che promuove la creatività e l’arte del cucito, trasformando questi luoghi in centri vitali per gli appassionati di filati e craft.
Durante il periodo della pandemia da Covid-19, il lavoro manuale a ferri e uncinetto ha conosciuto una sorprendente diffusione. Con le restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus, molte persone si sono ritrovate a dover trascorrere più tempo a casa, cercando nuove attività per intrattenersi e rilassarsi. È emersa così una rinnovata passione per l’arte del knitting e del crocheting, pratiche che non solo offrono un modo creativo per esprimersi, ma anche un potente antidoto contro lo stress e l’ansia.
IL WEB: UN MERCATO IN ESPANSIONE
Forum online e social media hanno visto il fiorire di community dedicate, dove gli appassionati condividevano le proprie creazioni e consigli. I tutorial su YouTube e le dirette su Instagram hanno reso accessibili tecniche e modelli, avvicinando anche i neofiti a questi lavori. Molti hanno riscoperto il valore del fare a mano, apprezzando la soddisfazione di completare un progetto.
Inoltre, la necessità di creare accessori e capi d’abbigliamento personalizzati ha spinto l’attenzione verso materiali sostenibili, promuovendo l’idea del “fai da te” come risposta alla produzione massificata. Il lavoro a ferri e uncinetto è diventato, quindi, non solo un hobby, ma anche un simbolo di resilienza e creatività in tempi difficili.
PRODUZIONE ESTERA: QUALITÀ O FILATI SPAZZATURA ?
Le aziende italiane specializzate nella produzione di filati per aguglieria stanno espandendo le loro attività in paesi esteri come Turchia, India e Cina, dove la domanda di prodotti tessili di alta qualità è in crescita. Queste aziende portano con sé un patrimonio di tradizione e innovazione, utilizzando tecnologie all’avanguardia per sviluppare filati sostenibili e performanti. La collaborazione con fornitori locali e l’adattamento alle esigenze del mercato internazionale permettono loro di rimanere competitive. Investendo in formazione e sviluppo, queste imprese italiane non solo contribuiscono all’economia globale, ma mantengono anche un forte legame con le proprie radici artigianali e di design. Garantendosi al contempo marginalità che gli permettono di operare mantenendo una leadership di mercato.
MANCATO RICAMBIO GENERAZIONALE
Negli ultimi anni, il ricambio generazionale nelle attività di merceria e fai da te è drasticamente diminuito. I giovani, attratti da opportunità diverse, trascurano questi mestieri tradizionali. Di conseguenza, molte di queste botteghe storiche stanno chiudendo, portando con sé un patrimonio di competenze e creatività che rischia di scomparire.
Negli ultimi anni, la diminuzione delle marginalità nella vendita di filati per il fai da te ha colpito duramente il settore. Le piccole mercerie e i negozi di hobbistica, già vulnerabili alla concorrenza online e ai costi elevati, si trovano costretti a chiudere, riducendo l’offerta e impoverendo il panorama creativo locale.
DAL PRODUTTORE AL CLIENTE FINALE
Negli ultimi anni, molte aziende produttrici di filati, hanno iniziato a sfruttare le piattaforme di e-commerce appositamente create per vendere direttamente ai clienti finali, nascondendosi dietro a nomi di fantasia che, però, sono di proprietà di noti marchi.
Queste aziende offrono una vasta gamma di lane e filati di produzione extra europea, spesso a prezzi competitivi e con un assortimento che spazia da materiali pregiati a opzioni più accessibili. Questa strategia ha reso più difficile la vita per le piccole attività commerciali locali, che faticano a competere sia in termini di prezzo che di disponibilità.
Le piccole botteghe, devono affrontare la sfida di attrarre clienti in un mercato saturo e globalizzato, dove le vendite online offrono comodità e varietà. Inoltre, la crescente tendenza all’acquisto online ha ridotto il traffico nei negozi fisici, rendendo sempre più complicato per le piccole imprese mantenere la propria attività.
Il futuro che avanza o l’alba di una nuova crisi nel settore dei filati ? Solo il tempo lo potrà dire. Intanto altre serrande si stanno abbassando. E molte ancora, nei prossimi anni, si abbasseranno.
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