Una scelta etica: dire no al mulesing
Care Amiche ben ritrovate sul blog di Arcobaleno!
Oggi tratteremo un tema etico, di fondamentale importanza: la pratica del mulesing.
Quante volte avete preso in mano un gomitolo o una matassa di lana e avete trovato scritto la dicitura “Mulesing Free” ? Perché è così importante scegliere quei prodotti che riportano questa dicitura sull’etichetta ?
Il mulesing è una pratica chirurgica utilizzata negli allevamenti ovini che consiste nell’asportazione di una parte di pelle della zona perianale degli animali. Il suo nome deriva dal fatto che fu inventata da un allevatore di ovini australiano, John Mules.
Il mulesing è una pratica comune in Australia nella prevenzione delle infezioni dovute alle larve di alcune specie di ditteri, delle mosche che si nutrono di carne, negli allevamenti di pecore merino .
L’associazione australiana dei veterinari riconosce che il mulesing non è la soluzione ideale, ma lo giudica un necessario compromesso tra “un’operazione dolorosa sul momento per l’animale. In realtà l’asportazione del quadro perianale è un operazione violenta, per l’animale estremamente dolorosa poiché non viene usata l’anestesia.
Molti allevatori australiani, dopo le polemiche internazionali nate in Svezia e che si sono estese in molti paesi del mondo, hanno scelto di adottare pratiche diverse dal mulesing.
Nonostante queste affermazioni, dopo le proteste internazionali iniziate in Svezia, molti produttori di filati, tessuti e abbigliamento rendono pubblico che i loro prodotti provengono da allevamenti che non utilizzano questa pratica.
Il mulesing ha numerose alternative tra cui l’adozione di tosature e disinfestazioni localizzate e l’utilizzo di speciali morsetti in plastica che riducono incruentemente la formazione delle pieghe perianali. Gruppi di allevatori stanno inoltre selezionando varietà di pecora Merino prive di quelle pieghe cutanee che favoriscono l’infestazione da larve.
Da ora in poi, se già non lo fate, scegliete solo prodotti “mulesing free”!